Alla presenza di Autorità, imprenditori ittici, giornalisti, stakeholder e numerose cooperative, è stata presentata a Genova, presso la Sala Nassiriya della Regione Liguria, la Rete di Imprese ITTICOOP, realizzata grazie al contributo a valere sulla Legge regionale della Liguria del 7 dicembre 2010 n. 19 “Interventi per la promozione e lo sviluppa della Cooperazione – proposte progettuali anno 2023”.
Si tratta di un progetto innovativo che riunisce cooperative liguri della pesca e dell’acquacoltura che operano nell’ambito degli ittiturismi, oltre a coinvolgere cooperative appartenenti ad altri settori. La rete è aperta anche ai contributi di chi è impegnato, ad esempio, in campo sociale e in percorsi di inclusione. L’obiettivo è di promuovere le attività ittituristiche, creando un sistema di sinergie trasversali in diversi ambiti (ospitalità, ricreativo, didattico, culturale) e tramite servizi che possano essere offerti sia sul mare, sia sulla terraferma. Si intende così sviluppare un turismo “esperienziale” che consenta al pubblico di conoscere più da vicino l’ambiente di chi pratica il mare come professione.
“Per il nostro territorio – ha dichiarato il Vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana – è strategico valorizzare la diversificazione dell’offerta di un prodotto di altissima qualità, che è il nostro pescato locale. È anche un’importante occasione di marketing territoriale. La Liguria, nell’ambito delle disponibilità dei fondi Feampa, favorirà le iniziative volte a potenziare ulteriormente le strutture a terra e tutto quel che concerne la ricettività turistica”.
“L’ittiturismo – ha rilevato Daniela Borriello, Coordinatrice Regionale Liguria di Ue.Coop – è una attività che ci ha portato all’avanguardia rispetto ad altre regioni, ma anche a livello sovranazionale (in Francia, ad esempio, non esiste la normativa). Nonostante questo, sia i consumatori che gli stakeholder non conoscono ancora bene questa realtà e quale sia effettivamente l’offerta. E anche rispetto ai ristoratori va chiarito che non si tratta di concorrenti, ma di una tipologia di offerta diversa e molto specifica, con la quale si potrebbero creare utili sinergie”.
“Per dare vita a questo progetto – ha aggiunto Massimo Tosetti, esperto in reti di impresa – è stato individuato uno strumento aggregativo che rappresentasse le esigenze delle imprese appartenenti attraverso lo strumento della rete/contratto. Lo abbiamo ritenuto il più idoneo perché molto elastico, snello e capace di garantire comunque l’identità e l’autonomia delle imprese che aderiscono alla rete, costituendo allo stesso tempo un interlocutore unico. Si possono creare così delle economie di scala perché la rete diventa uno strumento promozione di chi opera nell’ittiturismo, nella pesca e nell’acquacoltura, ma anche per realtà diverse che possono generare un beneficio comune”.
Dopo gli interventi introduttivi, sono state presentate singolarmente le diverse imprese appartenenti alla Rete ITTICOOP, i cui dettagli sono riportati nella specifica pagina web del progetto insieme al logo del progetto che – anche a livello visuale – ne rappresenta l’identità, rispecchiandone i valori e gli obiettivi.
Infine, ha preso la parola Davide Busca (Ittiturismo Alalunga) che, come aderente alla rete, ha condiviso con gli intervenuti i motivi che lo hanno portato a sposare il progetto. “In questi anni – ha ricordato – con gli ittiturismi si è fatto un grande percorso verso un’eccellenza italiana. Io credo che il compito di questa rete sia di far capire ai consumatori e agli operatori del settore turistico che noi siamo un’alternativa peculiare, specializzata nella lavorazione del pesce. Come pescatori, abbiamo un grande compito sociale e di formazione, nel far conoscere ai clienti anche varietà di pescato diverse e a miglio zero. Ma siamo pure un arricchimento per tutti, perché proponiamo un turismo vissuto dal mare, in una regione che per me è la più bella al mondo, con un territorio davvero unico”.