Due cooperative associate a Uecoop hanno portato le loro preziose testimonianze alla II Conferenza Regionale della Cooperazione, svoltasi oggi a Palazzo Pirelli a Milano per ribadire l’importanza di un modello fondamentale per l’economia e la società lombarda. Si tratta di Namastè Cooperativa Sociale Onlus con la sua presidente Teresa Scorza e Donne di Montagna Società Cooperativa con Graziana Regazzoni. Nei loro interventi il racconto delle esperienze di due realtà al femminile attivamente operanti nei propri territori con progetti innovativi sia in contesti urbani che di montagna.
Storie di successo
Namasté è una cooperativa sociale gestita da una squadra di giovani donne, nata dall’idea di Teresa Scorza che nel 2016 ha attivato la Bottega “ZeroPerCento”, un negozio etico e di vicinato con finalità di formazione professionale nel quartiere Niguarda, un angolo molto difficile di Milano, per anni oggetto di delinquenza e marginalità.
In poco tempo la cooperativa ha avuto un impatto sociale notevole sia rivitalizzando il quartiere ma soprattutto sulla vita dei beneficiari. La cooperativa è, infatti, una vera “palestra” formativa che, accogliendo giovani ragazzi che non riescono a trovare un lavoro in aziende esterne, insegna loro un mestiere grazie alla gestione della bottega biologica.
Nel primo periodo di emergenza Covid 19 la cooperativa ha attivato un servizio di spesa a domicilio e durante il secondo lockdown, in controtendenza, ha replicato il modello della bottega solidale in un secondo spazio, più centrale in città, inaugurando a novembre 2020 un secondo punto vendita in zona Paolo Sarpi e dando lavoro a persone con disabilità intellettiva da tempo disoccupate, che qui fanno esperienza per poi trovare lavoro anche altrove.
Oggi la cooperativa gestisce due botteghe di vicinato a Milano, un canale di vendite online con consegne a domicilio, e un canale B2B (consegna di prodotti in azienda e catering).
Nelle botteghe “ZeroPerCento” e nello shop online si possono trovare prodotti etici, da filiera controllata e sostenibile, provenienti da aziende agricole del territorio e da cooperative sociali e realizzati nel rispetto della persona e dell’ambiente. Quasi tutti i prodotti (alimentari, detersivi e cosmesi personale) sono sfusi, alla spina. Il progetto sposa, infatti, diversi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030.
Donne di Montagna nasce da sedici donne che, in collaborazione con il Comune di Ornica, si sono riunite in cooperativa per realizzare un innovativo progetto di ospitalità diffusa. Ornica, antico borgo montano nel parco delle Orobie, posto a 1.000 metri di altitudine in Val Brembana, ha mantenuto intatto uno stile di vita a misura d’uomo, con i ritmi lenti della natura. Nel cuore del borgo si respira appieno l’atmosfera agricola, la storia, la cultura a contatto con i residenti, per sentirsi parte della comunità condividendone costumi e tradizioni. Le donne accolgono il turista e lo avvicinano alla loro realtà rendendolo partecipe delle attività tipiche del posto: la raccolta delle buone erbe spontanee, i laboratori del latte e della lana e le cene itineranti. La cooperativa offre ai gruppi, alle scuole primarie e secondarie ed ai gruppi CRE un percorso didattico per scoprire la vita contadina di montagna: Laboratori della lana, Percorso di prato e bosco, Laboratori dal latte allo stracchino, Laboratorio Radio Galena.
Gli ospiti possono così provare la vita genuina e semplice della gente di montagna e venire a contatto con la cultura e le tradizioni che in questo modo sono salvaguardate e non vanno disperse. I turisti vengono accolti in alloggi ricavati nel borgo antico, organizzati tramite un’unica reception, esattamente come un albergo: Cà del Cirillo, Cà Hius, Cà Tolae, Cà di Giustì, Cà di Lesandre (reception). Inoltre, è possibile soggiornare anche in confortevoli baite immerse nella natura, un tempo dimora per contadini e animali oggi sapientemente ristrutturate. Tra i pascoli della Val d’Inferno si possono trovare baite d’alta montagna, utilizzate in estate dagli alpeggiatori.