Gli italiani riciclano quasi 7 imballaggi su 10 (68,3%) al pari dei tedeschi, meglio dei francesi e sopra la media Ue. E’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sugli ultimi dati Eurostat in riferimento alla Giornata contro lo spreco alimentare il 5 febbraio, con la spesa degli italiani composta per grande parte di prodotti confezionati, dalla frutta ai salumi, dalla carne al caffè, dall’olio al vino. Se si guarda oltre confine in Germania si ricicla il 68,5% degli imballaggi, in Francia il 65,7%, in Austria il 65,5% mentre la Spagna con il 68,8% fa appena un po’ meglio dell’Italia, mentre il record europeo spetta al Belgio con l’85,3%.
Il riciclo degli imballaggi, che riguarda materiali come cartone, tetrapak, vetro, metallo, legno e plastica, è uno dei settori strategici delle gestioni dei rifiuti nelle grandi e piccole città con modalità di raccolta più o meno differenziata ma comunque sempre presente accanto ai contenitori per l’umido. Il fatturato del settore packaging nazionale ha superato i 33,5 miliardi di euro nel 2019 secondo un’analisi di Uecoop su dati dell’Istituto Italiano Imballaggio
L’Italia ricicla oltre 9,5 milioni di tonnellate fra cui 399mila tonnellate di acciaio, 51mila di alluminio, 3 milioni e 989mila di carta, 1 milione e 997mila di legno, 1 milione e 54mila di plastica e 2 milioni e 69mila di vetro evidenzia Uecoop su dati Conai al 2019. In Italia nasce 1 nuovo imballaggio ogni 4 vecchi recuperati con il 20% destinato all’uso alimentare secondo un’elaborazione di Uecoop su dati Ispra.
L’attenzione agli sprechi e il recupero dei materiali sono aspetti strategici della green economy Made in Italy che garantisce al Paese oltre 3 milioni di occupati dai servizi al commercio, dalla produzione manifatturiera all’agricoltura con la capacità potenziale di creare 100mila nuovi posti di lavoro ogni anno secondo l’ultimo rapporto Unioncamere/Symbola.