Presentato a Roma il 18° Rapporto Annuale Federculture alla presenza del ministro Dario Franceschini per fare il punto su due anni di pandemia. La cultura in tutti i suoi ambiti è stato travolto dalla crisi: tra 2019 e 2021 si assiste ad un preoccupante allontanamento da parte degli italiani dalle attività culturali.
Tutti i settori hanno registrato veri e propri crolli della partecipazione: – 81% cinema, -85% teatro; -72% musei, -82% concerti e, su questi dati, hanno gravato anche in prospettiva i problemi che la cultura vive da sempre. Infatti, questo genere di lavoro sconta una scarsa riconoscibilità, disomogeneità e frammentarietà anche nei contratti e nelle tutele. Ne è prova che nei due anni di pandemia l’occupazione ha avuto pesanti riflessi: si sono persi 55mila posti di lavoro, il 6,7%, oltre il triplo di quanto accaduto nell’occupazione totale dove la variazione negativa è stata del 2,4%. In più, la perdita di posti di lavoro è maggiore nei settori della cultura “in senso stretto”, -11%, e tra i giovani (under 35) -12,6%.
Uecoop si associa a questa preoccupante situazione e, proprio durante la pandemia, ha costituito un tavolo di lavoro nazionale per cercare di trovare spunti e riflessioni idonee per aiutare il settore che ha colpito soprattutto coloro che sono a inizio carriera o con posizioni professionali meno qualificate ed avevano una retribuzione media annua che già nel 2019, quando ancora non si era entrati nella bufera Covid, raggiungeva appena i 10.664 euro con meno di 1 giornata di lavoro su 3 da gennaio a dicembre.