Sono circa un milione i posti di lavoro, fra diretti e indotto, garantiti dal settore dei matrimoni in Italia messo in crisi dal crollo delle cerimonie a causa delle limitazioni per l’emergenza Covid. E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) nel sottolineare che nell’anno della pandemia è stato cancellato 1 matrimonio su 2 (-50,3%) rispetto al 2019 secondo gli ultimi dati Istat. Dalla ristorazione alla fotografia, dai trasporti al florovivaismo, dai viaggi all’abbigliamento, dall’immobiliare fino alla vigilanza privata la crisi generata dal Covid ha provocato il crollo del fatturato e stravolto i bilanci delle 80mila fra aziende e cooperative che operano nel settore secondo Assoeventi. Ma l’emergenza coronavirus ha costretto migliaia di coppie pronte a convolare a nozze a contrattare rimborsi o voucher per riorganizzare nei tempi e nei modi il pronunciamento del fatidico con danni economici e problemi organizzativi e psicologici. Il Covid ha trasformato la preparazione del giorno più bello in una specie di incubo con i futuri sposi, relativi familiari e ospiti costretti a rinviare tutto con una giungla di disdette, fornitori da pagare e servizi da riorganizzare.