Lo scorso 13 dicembre è stato presentato a Roma il rapporto “La cooperazione agricola italiana: caratteristiche e rilevanza nel comparto agroalimentare”, frutto di una collaborazione tra il Crea – Politiche e bioeconomia ed Euricse (Centro di ricerca europeo sull’impresa cooperativa e sociale). La pubblicazione nasce dalla volontà di promuovere, con dati aggiornati, una maggiore conoscenza del ruolo delle cooperative agricole nella filiera agroalimentare nazionale. Nel tempo, infatti, la cooperazione agricola italiana ha registrato un notevole sviluppo in termini di presenza territoriale, dimensioni aziendali e quota di prodotto lavorata e/o commercializzata. L’evoluzione dei modelli organizzativi e delle strategie aziendali e i fattori di contesto sono elementi che hanno favorito tale crescita e che andranno ulteriormente sviluppati in futuro, laddove vi siano ulteriori potenzialità da valorizzare.
Nonostante il modello cooperativo sia attualmente sottovalutato nel dibattito politico, questo è ancora vivo e vitale come è chiaramente emerso nell’ambito della tavola rotonda che, nella seconda parte del workshop, ha dato voce alle organizzazioni di rappresentanza di settore e ai cooperatori. Per Uecoop è intervenuto il Consigliere Nazionale Giovanni Ricci che ha posto l’accento sull’importanza dell’aggregazione tra produttori, portando come esempio quanto avvenuto nel Trentino-Alto Adige. “Noi dobbiamo contrastare – ha dichiarato – un sistema dove il 75% del consumo è concentrato nella grande distribuzione. Per vincere questa lotta impari occorre mettersi insieme, garantendo la giusta retribuzione agli agricoltori. L’aggregazione – ha aggiunto – è quella che permette anche di far fronte agli effetti del cambiamento climatico. Servono finanziamenti in questo campo, ma è altrettanto importante investire nella ricerca varietale”.