Sono oltre 20mila i bambini che soffrono di un disturbo del comportamento di tipo autistico da nord a sud della Penisola. E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Ministero della Salute in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo sabato 2 aprile. In Italia l’autismo riguarda i maschi 4,4 volte più rispetto alle femmine e si stima che 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) ne presenti i sintomi, secondo il ministero della Salute. Attualmente, la prevalenza del disturbo è stimata essere circa 1 su 54 tra i bambini di 8 anni negli Stati Uniti, 1 su 160 in Danimarca e in Svezia, 1 su 86 in Gran Bretagna.
Si tratta di una patologia che in Italia colpisce circa 400mila persone e per la quale occorrono terapie specifiche, assistenza e una continua azione di stimolazione della comunicazione e del contatto sociale. Con la pandemia e il clima sociale ansiogeno creato dalle notizie sulla guerra in Ucraina le persone che soffrono di disturbi dello spettro autistico possono accusare di più lo stress nell’arco della giornata. L’autismo è un disturbo multiforme del comportamento che però non preclude a prescindere la partecipazione di chi ne soffre ad attività sociali, viaggi o lavoro. Fare sport, stare all’aria aperta, meglio se nel verde, in città o fuori, partecipare a laboratori o uscite didattiche rappresenta un aiuto importante per chi è affetto da autismo. In casa è fondamentale che i bambini autistici siano aiutati a mantenere la routine quotidiana: dal sonno ai giochi, dall’attività fisica alle terapie. Uno scenario che vede schierate in prima linea quasi diecimila cooperative sociali e di assistenza italiane che ogni giorno affiancano le famiglie nel sostegno a chi soffre di disabilità psicofisiche.
Ma che l’autismo non sia per forza una condanna lo dimostrano i personaggi che si sono affermati nel mondo a diversi livelli: da Greta Thunberg a Susanna Tamaro, da Albert Einstein a Andy Warhol, da Stanley Kubrick a Nikola Tesla. “Ci sono ancora troppi pregiudizi verso chi soffre di autismo” spiega Vincenzo Sette, direttore generale di Uecoop nel sottolineare che “occorre una società più inclusiva, altrimenti le persone autistiche non riusciranno ad inserirsi nel mondo del lavoro, soprattutto per gli ostacoli che una parte della società pone ancora ai soggetti autistici dall’asilo all’età adulta e per fare questo è importante una collaborazione a tutti i livelli che veda coinvolti il settore pubblico con il meglio di quello privato come le cooperative italiane”.