Covid, con crack mattone persi 161mila posti di lavoro

02.03.2021

Nell’anno dell’emergenza Covid il mattone ha perso 161mila occupati fra il settore delle costruzioni e i servizi immobiliari con il record negativo del quinquennio. È quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento alla situazione del settore immobiliare che registra un crollo del 30,8% delle compravendite nel secondo trimestre del 2020 su base annua. L’emorragia di posti di lavoro lungo la filiera del mattone nel 2020 è stata 8 volte superiore a tutti gli occupati persi nei quattro anni precedenti alla pandemia soffocando i pur timidi tentativi di ripresa del settore dai cantieri alle vendite immobiliari.

I superbonus al 110% per risparmio energetico e prevenzione antisismica rappresentano uno strumento chiave per la ripartenza e il rilancio della filiera dell’edilizia, per la rigenerazione urbana, per garantire maggiori livelli di risparmio energetico e per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato. Purtroppo però queste misure non hanno ancora prodotto gli effetti espansivi attesi a causa dei ritardi nell’approvazione dei provvedimenti, dei dubbi sulla loro applicazione nei singoli casi specifici e per i tempi burocratici di approvazione delle pratiche insieme alla scelta della strada migliore per usufruire dei bonus, dalla detrazione fiscale alla cessione del credito a banche o aziende.

L’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova la resilienza di imprese e cooperative impegnate in uno sforzo comune e prolungato per garantire prodotti e servizi alle famiglie e difendere il lavoro in tutti i settori. Per questo, nel rispetto delle norme e dei meccanismi di controllo, è necessario snellire al massimo le procedure considerato che ci sono 9 milioni di famiglie potenzialmente interessate ad un intervento di miglioramento sulle abitazione spiega Uecoop su dati Cni.

Le costruzioni rappresentano un settore ad alto utilizzo di capitali e a intenso impiego di manodopera e sono quindi fra i primi comparti ad essere colpiti dalle crisi economiche che bloccano progetti e investimenti. Infatti con l’emergenza Covid i depositi bancari hanno raggiunto i 1.744 miliardi di euro con una crescita del +11,6% annuo, secondo l’Abi a gennaio.